L'Hearst Building di New York, progettato da Foster&Partners, rappresenta una delle ultime frontiere della bioclimatica e si colloca nella ormai decennale ricerca di realizzare un grattacielo ecologico.
Questo grattacielo Hearst è stato progettato con una speciale attenzione alla certificazione energetica Leed dell’U.S. Green Building Council, minimizzando lo spreco d’energia e riducendo il consumo di risorse energetiche tradizionali in modo da abbassare l’inquinamento dell’ambiente, dell’aria e dell’acqua.
Per l’innovazione del design, l’acciaio per la nuova struttura è del 20% più leggero di un edificio per uffici tradizionale a Manhattan e contiene almeno il 90% di materiale riciclato. In effetti, tutto l’acciaio per strutture prodotto negli Stati Uniti proviene da fornaci che usano acciaio di riciclo.
Questo grattacielo Hearst è stato progettato con una speciale attenzione alla certificazione energetica Leed dell’U.S. Green Building Council, minimizzando lo spreco d’energia e riducendo il consumo di risorse energetiche tradizionali in modo da abbassare l’inquinamento dell’ambiente, dell’aria e dell’acqua.
Sono stati sviluppati alcuni sistemi Hvac ad alta efficienza: per riscaldare e rinfrescare il grande spazio dell’atrio si usa aria estratta dal circuito della torre. Tale soluzione permette di utilizzare per gran parte del condizionamento estivo e del riscaldamento invernale la cosiddetta “aria di scarico”.
L’approccio ecologico del grattacielo dell’Hearst è, per così dire, una combinazione di buon senso, analisi attenta di come attualmente funzionano gli edifici per uffici e progettazione innovativa. Per prima cosa sono stati banditi tutti i materiali, rivestimenti e collanti che emettono composti organici volatili (Voc), che possono recare danni alla salute.
Per l’innovazione del design, l’acciaio per la nuova struttura è del 20% più leggero di un edificio per uffici tradizionale a Manhattan e contiene almeno il 90% di materiale riciclato. In effetti, tutto l’acciaio per strutture prodotto negli Stati Uniti proviene da fornaci che usano acciaio di riciclo.
Si è presentato il problema di regolare la temperatura dell’enorme atrio d’ingresso, il che normalmente richiede grandi volumi d’aria raffreddata e grandi unità di refrigerazione per produrla. Gli ingegneri progettisti sono ricorsi a varie soluzioni: per esempio il vetro presente nell’edificio ha una pellicola che permette solo alla parte visibile della radiazione solare luminosa di entrare, riflettendo invece la radiazione invisibile (infrarosso) che provoca surriscaldamento. Il pavimento dell’atrio è dotato di tubi che convogliano liquido raffrescante in grado di assorbire le radiazioni solari, che in ogni caso entrano, prima che queste possano essere riflesse indietro nell’aria. In tal modo il pavimento diventa una superficie radiante che può emettere calore o assorbirlo senza bisogno d’aria condizionata tradizionale e condotti. Questo metodo, già largamente impiegato in Europa, è stato qui usato per la prima volta a Manhattan.
Inoltre, il velo d’acqua che circonda le scale mobili, scorrendo perennemente lungo piani inclinati di vetro, aiuta a controllare la temperatura nella hall d’ingresso. Se si vuol portare la temperatura interna a 24°C, ad esempio, basta raffreddare l’acqua a circa 18°C; in questo modo il velo d’acqua diventa a sua volta una fonte di raffrescamento.
Nei piani alti dell’edificio è utilizzato un impianto d’aria condizionata ad alta efficienza, con sensori ed erogatori a velocità variabile per regolare i volumi d’aria secondo le necessità. Le unità di raffreddamento non usano alcun additivo chimico che può essere parzialmente responsabile del danneggiamento della fascia protettiva d’ozono nell’atmosfera.
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